Le sanzioni: la prima arma di … massa

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sanzioniDi Guido Di Stefano

   L’arma fu perfezionata (o è meglio dire creata) per la duratura tutela degli interessi coloniali di un “raggruppamento temporaneo di Stati” autoproclamatosi padrone ed “usufruttuario” totale del mondo e dei popoli, a cui nulla andava concesso e tutto andava tolto: proprio tutto e cioè identità, dignità, rispetto, vita, ricchezza, territori, futuro.

   Ed è “strano” che la prima grande utilizzazione di detta arma sia avvenuta subito dopo che i potentati economici finanziari avevano creato le premesse per il controllo totale del potere (anche politico e militare) iniziando proprio lì da oltre atlantico.

    Prima vittima illustre fu l’Italia del governo Mussolini per motivazioni ufficiali puramente coloniali: non aveva rispettato gli ordini superiori di non sconfinare dal suo orticello! La nazione prima alleata  preziosa per la vittoria, poi turlupinata e  umiliata senza ritegno nel successivo trattato di pace, era già relegata al rango di serva.

   Comunque sia il “raggruppamento temporaneo di Stati” trovò molti “sodali” ad occidente. L’Italia si ritrovò sola (economicamente e politicamente) anzi fu spinta verso oriente, verso quell’Hitler di triste memoria, che pure era stato fermato una volta dall’Italia. Quale sarebbe stato il corso della storia senza quell’abbraccio mortale praticamente imposto dai fratelli-cugini-amici d’occidente? Impossibile a dirsi.

   Altra vittima famosa delle sanzioni (neocolonialiste) è la Cuba di Fidel Castro: mezzo secolo di sanzioni. A chi hanno portato giovamento? Non certo ai popoli. Il governo locale è rimasto stabile perché le sanzioni non bastano e proprio in quella realtà non sono riusciti i tentativi di destabilizzazione mediante infiltrazioni.

   Il mondo (ad oriente e ad occidente) abbonda di popoli “sanzionati” dagli dei del neocolonialismo ed asciuga continuamente il sangue dei cambi di governo indotti a perfezionamento dei programmi sanzionatori. Intanto chissà se sono state scoperte e dissepolte tutte le vere cause della fine di Saddam Hussein, Mubarak, Gheddafi e degli attacchi ad Hassad. Non sappiamo bene cosa succede in estremo oriente ma dai toni violenti e dalla prontezza delle sanzioni sembrerebbe che lì qualcuno   sposterebbe le galassie per fare dispetto agli dei d’America

    Ma poi chi è che stabilisce gli elenchi dei beni soggetti a sanzione? Elenchi che il raggruppamento europeo sembra sottoscrivere docilmente! Quanti cittadini normali hanno mai potuto leggerli compiutamente?

    Non sarà che alcuni prodotti agricoli ed alimentari italiani in genere (e siciliani in particolare) non possono andare ad oriente, mentre restano liberi prodotti particolari e tecnologici del nord e delle teutoniche terre.

    Qualcuno scriveva ai tempi del muro di Berlino e della cortina di ferro (che escludevano noi piccoli dai lucrosi affari ad oriente): l’orso siberiano ci affronta sazio del grano nord-americano e con gli artigli  affilati dalla tecnologia teutonica.

    Sia ben chiaro: noi non abbiamo mai visto orsi ma popoli da rispettare e da cui farsi rispettare.  Di questa terminologia “bellica” già in troppi abusano.

    Noi preferiamo ascoltare e farci ascoltare, comprendere e farci comprendere, sorridere e non ringhiare, tendere la mano e non il piede, costruire e non distruggere.

    Diceva Giulio Cesare: “Meglio essere i primo in un villaggio  che il secondo a Roma”. Diciamo noi: “Meglio confrontarsi con i vivi (liberi e pensanti) che imperare sui morti (automi)”.

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